
Una Brisighella più accogliente: estensione degli orari di visita dei principali siti turistici

Ma concretamente come saranno gestiti i gruppi di lavoro? Si è deciso di adottare la tecnica dell’Open Space Technology (OST), una metodologia la cui origine è eloquente: fu ideata da Harrison Owen (1985), esperto di organizzazioni, quando si rese conto che le persone che partecipavano alle sue conferenze apprezzavano più di ogni altra cosa i coffee break. Owen aveva notato che durante questi momenti molto informali, infatti, le persone riuscivano ad aprirsi, a conversare “con chi volevano per il tempo che ritenevano utile sui problemi per loro interessanti”. La tecnica dell’OST è studiata appositamente per ricreare un clima simile, riconoscendo a tutti i partecipanti la possibilità di esprimersi, di portare il proprio punto di vista, nella consapevolezza che è solo l’incontro, lo scambio, il confronto tra persone diverse per età, valori e cultura che si può giungere a comprendere un fenomeno a 360 gradi.
Concretamente durante l’OST non ci saranno relatori invitati a parlare, né programmi predefiniti, a parte il titolo generale dell’incontro. I partecipanti, dopo aver appreso le semplici regole di un OST, potranno proporre degli argomenti per il quale provano sincero interesse, e così facendo assumeranno la responsabilità di condurre la discussione, e/o unirsi ad un gruppo per loro stimolante. Al termine della discussione, ogni gruppo produrrà un breve riassunto del lavoro svolto. I contributi elaborati saranno raccolti in un instant report generale, distribuito a ciascun partecipante al termine della giornata o inviato via mail.
L’OST si basa quindi su due aspetti, centrali per i processi di cambiamento: la passione e la responsabilità. Il facilitatore, in questa prospettiva, crea solamente lo “spazio aperto” affinché ogni partecipante esprima se stesso, il suo punto di vita, i suoi interessi ed assuma la responsabilità della propria esperienza. Per questo nell’OST gli unici responsabili di un evento noioso o poco stimolante sono i suoi stessi partecipanti, guidati, in questo percorso, da un’unica legge: “la legge dei due Piedi”: «Se ti accorgi che non stai né imparando né contribuendo alle attività, alzati e spostati in un luogo che ritieni essere più produttivo». Abbandonare un gruppo di lavoro, per andare a vedere cosa succede negli altri o per chiacchierare con qualcuno al tavolo del buffet, non va considerato un segno di scortesia, ma di vitalità; tale comportamento è coerente infatti con i principi dell’OST:
Chi partecipa è la persona giusta: “è poco utile preoccuparsi di quelli che non ci sono ma avrebbero potuto o dovuto esserci. L’importante è concentrarsi su quelli che ci sono”
Qualsiasi cosa accada va bene, è l’unica che poteva accadere “il risultato negativo è il prodotto di aspettative negative”
In qualsiasi momento cominci, è il momento giusto “le cose cominciano quando sono mature per farlo, ed in qualsiasi momento partano è il momento giusto”
Quando si finisce si finisce “non c’è ragione di star seduti a perder temo solo perché la sessione di lavoro era stato programmato per durare due ore”
È importante sottolineare che durante l’OST nessuno avrà il controllo di ciò che sta succedendo, per favorire un risultato di creatività e responsabilizzazione. D’altra parte, i partecipanti dovranno rendersi disponibili a ridiscutere le idee consolidate, cooperare ed apprendere reciprocamente, mettendo a disposizione le proprie competenze e capacità per costruire una comunità più accogliente e vitale.
La realizzazione di una Comunità veramente Ospitale non può prescindere da una promozione ed applicazione intelligente delle nuove tecnologie; di più, in un’ottica di valorizzazione strategica del territorio, il connubio tra ecologia, tecnologia e cultura rappresenta una ottima opportunità di sviluppo, oltre che una scelta obbligata. L’occasione per approfondire questo argomento sarà sabato 2 febbraio alle ore 15,30 presso il Foyer del Teatro Pedrini, in un nuovo incontro in-formativo. Saranno presenti in qualità di relatori Francesco Marinelli, esperto di sviluppo sostenibile e referente del progetto “Borgo Intelligente” per Borghi Autentici, Gianluca Mazzini, direttore generale di Lepida S.p.A., e Lidia Marongiu consulente ed esperta di comunicazione e web marketing dello Studio Giaccardi & Associati.
Nei prossimi mesi, grazie al progetto Dorsale Sud realizzato in collaborazione con l’azienda Lepida, il Comune di Brisighella sarà raggiunto dalla fibra ottica e, successivamente, nel centro storico, saranno predisposti alcuni Hotspot Wi-Fi per fruire di connettività a banda larga. Quali opportunità apre per il nostro territorio? La connettività telematica è ormai essenziale se consideriamo che sempre un maggior numero di attività lavorative e professionali possono essere decontestualizzate ed esercitate attraverso il web, riducendo l’importanza di risiedere in grandi centri abitati o in prossimità delle principali vie di comunicazione. Ragionamento analogo può essere realizzato per l’ambito della formazione, con il sempre maggiore proliferare di corsi universitari e professionali strutturati in modalità e-learning e realizzati avvalendosi di piattaforme multimediali.
Tutto ciò si collega al tema dello ‘sviluppo intelligente del Borgo’ con l’obiettivo di creare una Smart City, argomento che sarà approfondito dal Dott. Francesco Marinelli durante l’incontro. Il concetto di Smart City racchiude in sé una visione ampia, che ambisce ad introdurre nuove modalità per vivere il ‘borgo’ in maniera sempre più intelligente, accrescendo il benessere della comunità attraverso l’uso efficiente delle risorse energetiche e la riduzione dell’impatto ambientale, con soluzioni di mobilità sostenibile, un’amministrazione pubblica trasparente, veloce ed efficiente, distretti del commercio 2.0, prodotti a km zero, recupero di aree dismesse e redesign urbano, ma anche con il rilancio di turismo e cultura. Tali obiettivi possono essere raggiunti solamente da cittadini, operatori economici e pubblica amministrazione congiuntamente, avvalendosi delle innovazioni tecnologiche in materia; ed è l’ambizione del progetto Brisighella Comunità Ospitale, al fine di assicurare un futuro al nostro territorio.
Infine il web è un importante strumento di comunicazione e promozione anche in ambito turistico, con oltre il 60% delle prenotazioni realizzate tramite internet. La rete può diventare lo strumento per comunicare e narrare il territorio, per avvicinarsi a un ‘pubblico’ che si forma ed informa sul web e che, attraverso i social network, condivide valutazioni, suggerimenti ed indicazioni. Attraverso la rete è possibile rendere immediatamente disponibili tutte le informazioni al turista, accompagnandolo nella fase di pianificazione del viaggio e affiancandolo durante tutta la durata del soggiorno.
Per questo si è deciso di dedicare uno dei momento formativi del percorso di partecipazione all’approfondimento delle opportunità offerte da una applicazione intelligente delle nuove tecnologie che, calibrata sulle necessità della comunità e rispettosa della realtà locale, deve essere parte integrante del progetto di sviluppo strategico di Brisighella.
Successivamente Giovanni Teneggi ha avviato una riflessione sui fattori che possono garantire il raggiungimento degli obiettivi in un progetto di sviluppo sociale ideato per soddisfare le necessità di una collettività: fiducia, comunità, responsabilità, municipalità, scarsità, reciprocità, mutualità, sobrietà. Ha sollecitato quindi ‘un esercizio di futuro collettivo ed intergenerazionale, un incontro tra chi dal territorio fugge e chi vi resta, passivo’, perché la comunità non è necessariamente ospitale, ma può adoperarsi per diventarlo. Per questo si devono ritrovare spazi e tempi che ora sono improduttivi attraverso una scommessa sul territorio, che va riconosciuto, identificato, per ridare ruolo e valore a ciò che già esiste e creare un benessere diffuso. Teneggi ha portato l’esperienza di successo dei Briganti di Cerreto, una cooperativa di comunità costituita a Cerreto Alpi allo scopo di riqualificare e rivitalizzare le attività del paese, a vantaggio dell’ambiente e della comunità locale: una realtà imprenditoriale di natura cooperativa che pianifica le proprie attività su un bilancio di comunità, valutando in primo luogo le ricadute sul territorio.
Sfortunatamente, causa imprevisto, è stato rimandato l’intervento di Maurizio Cappelli, segretario di Borghi Autentici d’Italia ed economista territoriale già relatore durante la prima assemblea cittadina, chiamato ad approfondire il tema di albergo ed ospitalità diffusa. Il pomeriggio si è concluso con un positivo dibattito tra i presenti, da cui è emersa la voglia di mettersi in gioco cercando soluzioni innovative, condivise e di lungo respiro al fine di restituire energia e vitalità al territorio. Alcuni input: proteggere il territorio e garantirne l’integrità, imparare a conoscerlo, valorizzare le esperienze di qualità, ricercare collaborazione e integrazione, innovare. Nel prossimo incontro, sabato 2 febbraio presso il Foyer del Teatro Pedrini, si affronterà il tema delle nuove tecnologie, con particolare attenzione al concetto di smart city ed eventuali applicazioni a piccoli borghi come Brisighella.